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Le 9 migliori Campagne di Comunicazione del 2022 (secondo me!)

La fine dell’anno si porta dietro una serie di classifiche e di eventi di cui tutti parlano!

Qualche settimana fa è stato il turno del Wrapped di Spotify, ad inizio settimana invece abbiamo avuto il consueto appuntamento dei Google Trends 2022 (ne parla il nostro Emanuele nella sua Leletter, se non sei iscritto fallo perché è davvero carina!) e, dulcis in fundo, il nostro consueto appuntamento con le migliori campagne di comunicazione o spot del 2022 (sì perché ne ho già parlato l’anno scorso!).

Quest’anno ti abbiamo tralasciato quelle sul Natale perché tanto sono sempre tutte carine e coccolose! (Ma potete trovare una carrellata delle più belle di sempre qui).

Ho selezionato 9 campagne a mio parere molto interessanti.

La ricerca è stata ardua e molto lunga, prima di iniziare vorrei però dire che ci sono dei punti ricorrenti che ormai iniziano ad essere delle costanti in tutte le pubblicità sia di quelle digital che di quelle offline (la vecchia e cara affissione ve la ricordate!? Certo ora si è modernizzata pure quella, eh?)

 

Diciamo che quello che ho notato sono almeno 3 macro argomenti che in questi ultimi anni stanno diventando una costante:

Dai primi spot di Zalando all’ultimo natalizio di Douglas, questi spot sono ormai normali. Ed è proprio sul concetto di normalità che basano il loro concetto principale (ma di questo parleremo di seguito).

Le persone ormai sono al centro e i prodotti e/o servizi sono sempre più sullo sfondo. Gli spot ormai raccontano delle storie di persone, come vedremo per quello della TIM o di Ikea.

Possiamo dirlo che è la parola d’ordine del 2022, ormai tutti i brand si stanno orientando a promuovereprogetti green e sostenibili oppure stanno cambiando l’identità del proprio brand in quest’ottica, in quel fenomeno che porta il nome di greenwashing, non sempre positivo.

Interessante è, infine, notare come l’online e l’offline si stanno intersecando e giustapponendo costantemente, in un fenomeno per il quale gli spot offline ricordano l’online nella struttura e nel visual.

 

Ne è un esempio la campagna del Wrapped di Spotify del 2022 apparsa nelle metro, proponendo la stessa esperienza dell’app ma in un posto fisico. I manifesti sembravano quasi cliccabili!

 

Non so se definirlo Phygital sia corretto, ma la sostanza è quella, un’interazione continua tra mondo fisico e mondo digitale.

Ma bando alle ciance ed iniziamo questa carrellata di spot!

1. TIM - La Forza delle Connessioni e di Giuseppe Tornatore

Che succede quando si incontrano Giuseppe Tornatore, Domenico Dolce e Stefano Gabbana? Spoiler: non si tratta di un film e neanche di una sfilata, bensì del nuovo spot della TIM. Al centro i sogni, le speranze e i desideri di due bambini che osservano il mondo intorno a loro e sognano un futuro diverso.

 

“A volte i nostri sogni si connettono con quelli di qualcun altro e insieme conquistano il mondo”.

 

Ed è esattamente quello che è successo ai due stilisti, uno siciliano e uno milanese, che incontrandosi hanno connesso le loro menti e realizzato alcuni degli abiti più belli di sempre. Attraverso questa metafora, TIM ci spiega quanto è importante la forza della connessioni, mentali ma anche telefoniche, che possono farci creare qualcosa di stupendo o semplicemente lavorare.

 

Le atmosfere sono decisamente quelle a cui Giuseppe Tornatore ci ha abituato in Nuovo Cinema Paradiso e Baarìa, ma c’è anche la Sicilia di Dolce e Gabbana e l’ultima sfilata di Siracusa nel 2022.

 

“Quando la tradizione e l’innovazione si incontrano non può essere che un successo”.

2. Ikea - The suitecase

Ikea riesce a comunicare e a trattare da anni problemi sociali, dall’inclusione alle donne con maestria e un’intelligenza acutissima. Quest’anno ha trattato il tema della guerra Russia-Ucraina e insieme all’agenzia milanese DDB ha realizzato questo spot dal titolo The suitecase. In quasi tutti i negozi italiani è apparsa una valigia, solitaria, al centro di una stanza vuota.

 

La descrizione dell’allestimento era “Quel che resta della casa di un rifugiato è una valigia”.

 

La campagna era finalizzata non solo a far riflettere sul tema della guerra, ma a raccogliere materiale per le persone rifugiate. “Spesso i piccoli gesti possono fare una grande differenza. Riportare il calore di una casa,a chi una casa non ce l’ha più”.

Non servono descrizioni o commenti, sono sicura che nel guardarlo avrete più o meno la mia stessa reazione: come se vi avessero dato un cazzotto alla bocca dello stomaco.

Decisamente tra i migliori spot del 2022.

3. McDonald's - Meant to be classic

E se vi dicessi di aver visto le bagnanti di Renoir con una busta take away brandizzata McDonald’s in mano, oppure la barista al Folies Bergère di Manet che serve le crocchette di pollo fissando il vuoto?

No ragazzi/e non mi sono drogata, si tratta solo della campagna di McDonald’s firmata da DDB, lanciata nel gennaio 2022 ad Atene, la patria dell’arte.

 

L’intenzione della più famosa catena di fast food americana è quella di elevare i prodotti che da sempre commercializza a classici dell’arte attraverso lo slogan “Meant to be classic”

 

Non è la prima volta che McDonald’s accomuna il suo cibo all’arte, lo aveva fatto nel 2014 in Svizzera e nel 2019 in Svezia . L’unica cosa che mi sfugge è perché utilizzare gli impressionisti ad Atene?! Io mi immaginavo una bella cariatide con un bel Crispy McBacon, ma vabbè, forse farò un fotomontaggio per i miei colleghi 😉

4. Bennet - Hungry for culture

Stay hungry, stay foolish, diceva Steve Jobs. Io penso che si riferisse alla cultura, mentre io, per non sapere né leggere né scrivere, sono affamata di cibo, cultura e della scoperta del mondo!

 

Proprio la cultura è anche il punto di partenza della campagna pubblicitaria di Bennet (un’azienda italiana che opera nel settore degli ipermercati ). In essa i libri sono inseriti all’interno di supermercati, incartati come fossero carne o verdura, per rimarcare che nutrirsi non è solo una questione fisica, ma anche mentale.

 

“Il cibo ci nutre, la lettura ci rende umani”.

 

Lo spot inizia rimarcando come il 60% degli italiani non legga neanche un libro all’anno. Un educativo esempio di guerrilla marketing ben riuscito. Unica nota stonata, forse, quel suono dell’encefalogramma piatto, un po’ creepy.

5. Monopoly

Monopoly penso sia il gioco che, forse solo dopo Risiko, fa faccia litigare di più le persone.

Ma è proprio giocando e affrontando dei fallimenti, la rabbia e il pianto che si possono trarre degli insegnamenti per il nostro futuro.

 

Questo il senso della campagna Hasbro in Germania e in Belgio. Nelle immagini si vedono bambini con smorfie di rabbia (Maccio Capatonda direbbe “C’ho rabbia!!! C’ho i pugni nelle mani”) e disappunto, ma il claim ricorda che “con Monopoly si impara ad andare avanti!”.

 

La campagna è davvero bella ed educativa, peccato che qua in Italia non sia stata proposta, avremmo potuto crearne una versione alternativa con le facce di tutti i 30-40enni che rosicano ogni sabato sera in compagnia dei propri amici durante una partita di Monopoly. E io sono una di quelle!

6. Decathlon - Nolhtaced

Calcolate che io ho già difficoltà a pronunciare il nome del brand normale, figuriamoci quando ho visto la campagna Nolhtaced, il mio cervello penso si sia spento, ma mi ha incuriosito (poi ho trovato anche un video in cui ti dicono come si pronuncia, grazie!!).

 

Quest’anno questi simpaticoni, oltre al nuovo spot “Cosa vuoi fare ora” e al nuovo claim “se fai sport hai già vinto” ( un po’ il remake moderno di mens sana in corpore sana), ha deciso di cambiare il proprio nome per un mese, in Belgio. E perché? Per invitare i clienti a comprare e rivendere di più i prodotti di seconda mano nei suoi negozi!

 

Ok, ma che vuol dire “Nolhtaced”? Semplice, Decathlon al contrario.

Come mai? Ancora più semplice, per spingere il reverse selling, vale a dire un percorso di vendita al contrario, e il riuso. Nei negozi del Belgio, infatti, i clienti possono rivendere i loro articoli usati, ancora nuovi o usurati, ricevendo un buono acquisto. Questi prodotti, una volta sistemati, vengono rivenduti a prezzo scontato.

 

Quando lo sport, la creatività e la sostenibilità si incontrano 😜

7. Progetto "Colore della pelle" + campagna Unilever

Questo è più un progetto che una campagna, da cui però è derivata una multisoggetto molto bella.

 

Si chiama Color Carne e si inserisce in tutto quel filone iniziato lo scorso anno da Unilever sul concetto di “normalità”.

 

Che cosa significa normale? Da questa domanda ne è scaturita un’altra, la chiave del progetto e della campagna: che colore è il color carne? Il color carne è il colore di tutte le pelli che esistono, per cui non può essere solo rosa!

Il progetto è diretto da due italiane, Giuditta Rossi e Cristina Mauerelli, e parte dall’assunto che per cambiare la mentalità si debba iniziare dalle piccole ma importanti cose. La cosa bella di questa multisoggetto è la possibilità di scaricare le immagini e condividerla sui social.

 

Il messaggio semplice ma d’impatto: Cambiamo colore al color carne, da rosa a tutti i colori dell’umanità. ✊🏻✊🏼✊🏽✊🏾✊🏿

#colorcarne

8. Epicode

Ah signora mia non esistono più le mezze stagioni!

No, non sono di nuovo ubriaca, ma adoro parlare per luoghi comuni, come la maggior parte degli italiani!

 

Tu ti chiederai perché per introdurre questa campagna di comunicazione sto facendo tutto questo discorso? Facile, perché questa campagna è sul ribaltamento dei classici luoghi comuni che da anni ci sentiamo ripetere da politici e tg: in Italia non c’è lavoro (lo diceva pure Fabri Fibra), senza laurea non puoi fare carriera, ci sono professioni che non sono da donna!

 

Niente di tutto questo è vero ed Epicode, che si definisce la prima Career Acceleration Platform in ambito tech d’Europa, ce lo dimostra con la sua campagna offline “Il futuro dipende da tech” (i manifesti sono apparsi in giro per alcuni quartieri di Roma e Milano, con colorate incursioni anche sulle pensiline dei bus).

La negazione è barrata per un motivo ben preciso. Dal loro sito (molto figo) dicono: “Il nostro intento è infatti quello di sovvertire questa narrazione e raccontare invece delle enormi possibilità lavorative che offre il mondo tech, anche in Italia”.

 

E io che sono una web designer e digital specialist posso solo essere d’accordo con il messaggio di questa campagna di comunicazione? Voto…diesciiii

9. Spotify - Sanremo e Wrapped 2022

Spotify riesce ad entrare nel nostro intimo (te credo quello che sentiamo è lo specchio della nostra anima), ma tutti mentiamo su cosa ascoltiamo realmente. Sì, possiamo mentire ai nostri amici ma non a Spotify e lui lo sa bene.

 

E la campagna di Sanremo 2022 e quella offline del Wrapped 2022 ne sono l’esempio lampante.

Perché lo sappiamo che siete tutti un po’ come TonyEffe e Sanremo alla fine te lo vedi pure te (io vabbè faccio addirittura il FantaSanremo!)

Ho pensato di far redigere questo articolo alla nuova intelligenza artificiale che sta spopolando in questi giorni, ma alla fine ho scritto tutto di mio pugno! Spero che lo abbiate apprezzato. Se vi piacciono questi contenuti sulla comunicazione seguiteci sui social o iscrivetevi alla nostra newsletter!

 

PS. La settimana prossima esce anche l’articolo sulle peggiori campagne del 2022! 😉

Federica Ceccarelli

Federica Ceccarelli

Anni: 36. Ruolo: Responsabile Area Web e Digital. Dicono di lei: forgiata nell’acciaio di Galliria. Citazione preferita: una puzzafera è per sempre.

Chi siamo

Nagency è l’agenzia di comunicazione integrata di Roma.
E cioè?
E cioè facciamo tante cose per i nostri clienti: siti web, gestione social, grafiche e loghi. Insomma grazie al nostro team di professionisti vari riusciamo ad offire un servizio di comunicazione a 360° e riusciamo a gestire tutto il processo dall’inizio alla fine!

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