Cerca
Close this search box.

I consigli per il Piano Editoriale efficace che te serve (e io dico che te serve)

Ogni storia di successo non viene scritta dall’oggi al domani.

Esistere sui social è importante, ma è solo il primo passo della tua scalata alla metaforica Mountain View o della tua gita a Menlo Park.

Anche in questo caso pianificare è l’imperativo categorico, come ti ho già ricordato nell’articolo sul Podcast.

E al Carlo Verdone/Armando Feroci di turno, quando griderà: «’Sto PED ce serve o nun ce serve», sai già come dovrai rispondere…

…altrimenti noi di Nagency ci arrabbiamo!

Risolviamo la questione con il dialogo, che è la soluzione a tutto.

Il Piano Editoriale Digitale, PED per gli addetti ai lavori, è il documento con cui viene pianificata la pubblicazione dei contenuti sui social network. Indicando il dove, il quando e il come i post vedranno la luce, si rivela uno strumento fondamentale dell’inbound marketing.

Le parole chiave del Piano Editoriale sono consapevolezza e ordine, dove la seconda è diretta conseguenza della prima:

La finalità di un simile carinissimo strumento è quella di programmare con anticipo, così da rendere coerenti i vari passaggi della filiera digitale. In poche parole, con un PED efficiente potrai organizzare le idee da esporre, in modo da sfruttare i tuoi canali comunicativi con sinergia.

Da buon Doraemon che si rispetti, ti tiro fuori simpatici chiusky a prova di pigrizia.

Sì, perché potresti pure pubblicare post «così, de botto, senza senso», però correresti il rischio di pregiudicare non solo la tua visibilità, ma anche l’intera strategia architettata con sudore e sacrificio. Lo dicevano gli antichi greci, lo ribadiamo noi umanisti dalle scranne di viale Castrense: la ponderazione è la via saggia. Non farti condizionare dalle emozioni passeggere, sia nella vita, sia nel content marketing.

1. Pianifica (ripetitelo tipo memento mori)

In tale fase preliminare dovrai scegliere i tuoi social di riferimento, definendo post, storie e altri contenuti che vorrai pubblicare. Inoltre, non dovrai dimenticare di selezionare i giorni e gli orari migliori per farlo.
In un account creato ex novo, sarà necessario effettuare dei test, così da rompere il ghiaccio con le abitudini della tua community. Dopodiché comincerai a disporre degli elementi imprescindibili per incuriosirla e tenerla incollata allo schermo.

Al contrario, se aspiri a rinfrescare una pagina esistente, sfrutta i dati emersi in precedenza avvalendoti degli strumenti che i social stessi ti mettono a disposizione, i famigerati “Insight”. Infatti, questi ti permetteranno di visualizzare fattori significativi quali i giorni e le ore in cui registra un’attività più intensa degli utenti oppure le fasce d’età maggiormente raggiunte dalla tua attività.

2. Elabora il Tono di Voce

La mia parte preferita, ossia lo studio degli elementi lessicali e linguistici che delineeranno l’immagine della tua azienda. Non mi dilungo oltre per non tediarti: da buona Alessandro Manzoni di Nagency, ti propongo una digressione, indirizzandoti al mio articolo sul tema. Niente rami del lago di Como o colonne infami, promesso!

3. Crea una Brand Identity d’impatto

Presta attenzione alla scelta del logo, del font e degli elementi grafici con cui delineare il tuo business. Sui social, apparire è tutto, ma ciò non significa necessariamente strafare. Al di là della patina, ai follower interessano le identità dotate di una storia e della capacità di trasmetterla in maniera semplice, senza rinunciare all’effetto sorpresa.

Per dirla con le parole di Bruno Munari, campione del design italiano: «Complicare è facile, semplificare è difficile. Per complicare basta aggiungere, tutto quello che si vuole: colori, forme, azioni, decorazioni, personaggi, ambienti pieni di cose. Tutti sono capaci di complicare. Pochi sono capaci di semplificare».

Durante ogni passaggio, aiutati facendo benchmarking, osserva con la coda dell’occhio i competitor e cerca di individuare il fulcro degli interessi della platea a cui ti rivolgi.

Mi raccomando, non disdegnare – mai, mai piùùùùùùùù (alla Zequila) – né ReelTikTok.

Perché? Perché, a prescindere dal gusto personale, sono i mezzi d’espressione privilegiati dal nostro presente.

Ormai, tutti i trend, che siano video o argomenti di discussione, trovano la luce su TikTok, approdano su Instagram e poi si diffondono sul resto dei social media. Accantonarli implicherebbe ignorare i trend attuali e, di conseguenza, tarpare le ali alla propria strategia, precludendole le corsie preferenziali del favore pubblico.

Così, terminato lo spiegone, Armando Feroci, redarguito dalla tua scaltrezza comunicativa, risponderà: «Anvedi che ber PED! Te c’hanno mai cliccato sopra?»

Se poi sei pigrə pigro, ai livelli di Nobita, contattaci dal nostro bel sito, modestamente un sito con «’n soriso verticale da favola».

Giusy Longo

Giusy Longo

Chi siamo

Nagency è l’agenzia di comunicazione integrata di Roma.
E cioè?
E cioè facciamo tante cose per i nostri clienti: siti web, gestione social, grafiche e loghi. Insomma grazie al nostro team di professionisti vari riusciamo ad offire un servizio di comunicazione a 360° e riusciamo a gestire tutto il processo dall’inizio alla fine!

I nostri ultimi post

Follow Us

Iscriviti

è gratis

Esce ogni martedì e ti racconta le notizie principali riguardanti la comunicazione, i media, il marketing digitale, la musica, la cultura, le serie tv, la pubblicità e tutto quello che viene in mente ad Emanuele, con un tono leggero ma non superficiale