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Reputazione a rischio: come nasce una fake news

Quante volte hai sentito parlare di fake news?

Di questi tempi, ogni qual volta compare una notizia, pare sia la parola più usata.

Avrai sicuramente ricevuto il famoso messaggio da Zio Peppe che dice “Hai visto? In realtà la Regina Elisabetta è un clone di una razza aliena di cani estremamente intelligenti”.

 

Tu hai dovuto spiegargli che era una bufala, che è il nome che diamo noi italiani alle fake news, perdendo quindi ore del tuo tempo per convincerlo.

 

Fallendo per altro.

Fonte: Tenor

Oppure quanto hai riso o ti sei indinnniato davanti ai video di Saolini, in cui inscenava di volta in volta personaggi che cavalcavano in maniera plateale le polemiche del momento.

 

Ma come vengono create?

 

Tutti e tutte ci siamo posti almeno una volta questa domanda e la risposta stavolta è…al cinema. 

"Reputazione a Rischio", la mamma delle fake news è sempre incinta.

Nasce infatti Reputazione a rischio un docufilm di Davide Ippolito, che mostra come sia facile creare un’identità falsa dal nulla, darle credibilità e arrivare alla ribalta di rotocalchi, programmi tv e spot in radio.

 

Come?

 

Beh tramite una serie di fake news create a tavolino e un team eccezionale di esperti di settore come Viola Bachini, autrice del libro “Fake People”, Carmine Spatolisano, Ceo di Telejnform, Michele Sorice della Luiss Guido Carli, Joe Casini cofondatore di “Reputation rating”

Fonte: Tenor

Il film è uscito in alcune sale italiane il 15 Marzo e racconta la storia di Koodia, cantautore americano sbarcato in Italia per presentare il suo nuovo album.

 

In realtà dietro questo pseudonimo non c’è nessun cantante ma Terenzio Cugia di Sant’Orsola, che non è un personaggio di Boris ma un ex Top Manager di Lehman Brothers.

 

Lo scopo del docufilm è quello di mostrare come sia facile creare un’identità digitale, darle una solida credibilità e quanto sia altrettanto semplice usare le informazioni per screditare aziende o persone. 

Fonte: comingsoon.it

La nostra vita sugli schermi

Comprendere come analizzare, processare e scovare la verità sulla rete è ormai una priorità per una società come la nostra che vive la metà delle sue giornate con la testa piegata su uno schermo.

 

La difesa dei dati personali ad uso commerciale ma anche della nostra vita privata, è una priorità ma è anche sempre più difficile scovare la realtà tra le menzogne.

 

Chi può dimenticare la vicenda tutta italiana di Pamela Prati e Mark Caltagirone? O il caso ormai famosissimo di Mirko Scarcella? 

 

Reputazione a rischio ci da gli strumenti per capire meglio come difenderci dalla valanga di conseguenze che le fake news si portano dietro e risponde a una domanda fondamentale: di chi possiamo fidarci?

 

Per chi non potesse andare al cinema ed è realmente interessato all’argomento, il docufilm sarà disponibile da Aprile su una nuovissima piattaforma che si chiama Business+.

 

No, non è il canale Disney che parla solo delle quotazioni di Zio Paperone o di quanto costa gestire un Millennium Falcon, ma una piattaforma vera e propria dedicata a manager e imprenditori.

E tu, di chi ti puoi fidare? 

Daniele Mezzaroma

Daniele Mezzaroma

Anni: 52. Ruolo: Social Media Manager, Risorse Umane, Account Manager. Dicono di lui: riesce ad empatizzare anche con un Klingon imbottigliato nel traffico di Alpha Centauri. Citazione preferita: “La qualità c’ha rotto er cazzo!".

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