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Meta e Twitter, una tempesta di licenziamenti. Cosa sta succedendo?

“C’è grossa crisi!” (come diceva un noto personaggio di Corrado Guzzanti), nelle due maggiori società di social: Meta e Twitter.

Si è scatenata, in pratica, una vera e propria bufera di licenziamenti, costata il posto a migliaia di dipendenti.

Parliamo di 3400 dipendenti per la società recentemente acquisita da Elon Musk e ben 11000 per la società di Facebook e Instagram.

I social, soprattutto durante il periodo della pandemia, hanno visto una crescita vertiginosa. In fondo eravamo tutti tappati in casa, che altro potevamo fare?

 

E allora, oggi, perché questi tagli?

 

Presto detto. Questa crescita ha spinto il nostro “amato” Mark Zuckerberg a fare molte assunzioni, credendo che l’aumento fosse destinato a durare per molto. Questo, purtroppo per lui, non si è avverato.

Con il ritorno alla “normalità” anche gli acquisti online hanno cominciato a diminuire, portando il bilancio della società per la prima volta in rosso, con una diminuzione degli utili del 36%.

 

Che non è poca cosa, visto che parliamo di 6,7 miliardi.

 

Difatti Zuckerberg ha annunciato:

«Non solo il commercio online è tornato alle tendenze precedenti, ma la recessione macroeconomica, l’aumento della concorrenza e la perdita di segnale pubblicitario hanno fatto sì che le nostre entrate fossero molto più basse di quanto mi aspettassi. Ho sbagliato, e me ne assumo la responsabilità»

Di quale concorrenza sta parlando?

Ovviamente il social cinese più amato dai giovani: TikTok.

Il social per eccellenza della GenZ, a differenza dei suoi più grandi competitor, vede i numeri crescere costantemente.

Poi, come se questo non bastasse, da quando mamma Apple ha permesso ai suoi utilizzatori di disattivare ogni forma di tracciamento, la perdita di profilazione di questa fetta di utenti (ci sono molti più amanti del melafonino di quanto immaginiate) ha fatto perdere di conseguenza cospicue entrate pubblicitarie a Meta.

 

Pare che non siano le uniche previsioni che Mark non ha azzeccato.

Ve lo ricordate il Metaverso?

 

Tutto il clamore dietro il lancio dell’idea, il mondo che sembrava dovesse cambiare da un momento all’altro e che tutta l’economia mondiale lo avrebbe seguito come un faro nella notte?

 

Beh, non è andata proprio così. Ad oggi, molti sono ancora dubbiosi sull’efficacia del mezzo e gli investitori sono meno di quelli sperati.

E adesso voliamo a parlare anche di Twitter che ha visto, dopo tanto penare, la costosa acquisizione da parte del famosissimo magnate Elon Musk.

 

Vi ricordate quanto ha speso il signor Tesla? Ben 44 milioni di dollari.

 

Pare che il nuovo amministratore delegato, appena sedutosi alla sua nuova scrivania, abbia valutato che alla fine dei conti quella società non è che valesse poi così tanto.

 

Così, invece di una mail per incoraggiare i suoi dipendenti, sembra che abbia mandato il benservito alla metà dei lavoratori di Twitter.

Un bel regalo di Natale alla Scrooge.

Con meno pentimenti del CEO di Meta, Mr. Musk spiega che con questi tagli garantirà un risparmio annuale di 400 milioni di dollari con i quali l’azienda potrà crescere.

 

Sicuramente notevole, peccato che ha dovuto spennare ben 3400 dipendenti. E alcuni li ha mandati via tramite un semplice tweet.

In conclusione, forse, il mistero dei tagli può adesso svelarsi.

Dietro tanti licenziamenti ci sono intuizioni sbagliate da parte di imprenditori, che seppur famosi e ricchissimi, hanno probabilmente fatto il passo più lungo della gamba.
Daniele Mezzaroma

Daniele Mezzaroma

Anni: 52. Ruolo: Social Media Manager, Risorse Umane, Account Manager. Dicono di lui: riesce ad empatizzare anche con un Klingon imbottigliato nel traffico di Alpha Centauri. Citazione preferita: “La qualità c’ha rotto er cazzo!".

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