Sono certa che l’intero N-Team sapeva che prima o poi sarebbe arrivato il momento in cui avrei infestato questi schermi con contenuti nerd e sulla cultura nipponica.
Per chi non mi conoscesse sono Roberta, ho (quasi) trent’anni e leggo ancora i fumetti. E così come me quasi 9 milioni di italiani, che nel 2021 hanno riscoperto l’interesse per questa forma d’arte e d’intrattenimento.
Quello dell’editoria è un settore in costante evoluzione e soggetto ai cambiamenti positivi e negativi della realtà che ci circonda e, se fino a qualche anno fa essere appassionati di fumetti equivaleva a sentirsi parte di una società segreta, la situazione si è drasticamente capovolta nell’ultimo periodo.
Ammettiamolo: se avete meno di 30 anni è altamente probabile che possediate almeno un volume di qualche fumetto in casa, non ve ne vergognate.
Anime e fumetti.
Non essendo più un’esclusiva di chi è cresciuto a pane e cartoni giapponesi (“si dice anime!!!11!1”), la domanda e l’offerta di fumetti si sono alimentate a vicenda. Se all’inizio era difficile anche nelle grandi città trovare negozi specializzati, ben forniti e aggiornati con la novità del momento, adesso sembra di non riuscire a stare al passo con tutto ciò che il mondo dell’editoria ha da offrire. Non stupisce, quindi, che negli ultimi anni le vendite siano aumentate in maniera costante nonostante la pandemia.
Fonte: Tenor
L’AIE – l’Associazione Italiana Editori – riporta che, rispetto al 2020, le vendite sono aumentate del 134%, portando la categoria del fumetto dal quarto al primo posto come categoria più venduta.
Ma l’editoria non è solo fumetto!
Nel 2021 l’Italia si è posizionata in un dignitosissimo sesto posto a livello globale per quanto riguarda l’ambito editoriale (dietro USA, Cina, Germania, Regno Unito e Francia) e quarto a livello europeo.
Fonte: Tenor
Basta? Finito? È tutto fantastico e non dobbiamo aggiungere altro? Sfortunatamente no.
Così come non può esistere lo Yin senza lo Yang, il rovescio della medaglia di questa impennata di vendite nel settore dell’editoria è anche un aumento nel consumo di carta.
In un periodo in cui la gente svaligia i supermercati per fare il pieno de la qualunque, avremmo dovuto prevedere che la cellulosa – benché cresca letteralmente sugli alberi – non sarebbe stato un bene illimitato.
Oltre ad aver trasformato in provetti panettieri buona parte degli italiani, la pandemia è stata la causa del rallentamento del trend di crescita dell’editoria nel 2020, sia per la chiusura temporanea di buona parte delle aziende del territorio nazionale che per l’aumento generale dei costi di produzione, causato a sua volta dalla minore disponibilità di gas naturale, acciaio e legno.
Soluzioni digitali.
Come molti lettori già sanno, tutto ciò si è trasformato in un rallentamento nella produzione e in un conseguente slittamento delle uscite dei vari titoli.
Ovviamente al momento è difficile trovare una soluzione al problema che renda tutti felici; se c’è però una caratteristica che ha permesso all’uomo, almeno finora, di non estinguersi è la sua capacità di superare i momenti critici tirando fuori dal cilindro soluzioni sempre innovative.
Una di queste potrebbe essere di avvicinarsi maggiormente all’editoria digitale, rivoluzionando l’approccio al mercato e sperimentando con la produzione di audiolibri, podcast, eBook e tutte le opportunità che le nuove tecnologie offrono.
A tutti i lettori e gli otaku là fuori preoccupati per il futuro del loro fumetto preferito possiamo solo dire di avere pazienza. « Gambatte! »
P.S. Se non sapete cosa sia un otaku è molto probabile che non lo siate.
Fonte: Tenor
