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La storia di Elon Musk in 5 punti

Elon Musk

Stamane mi sono svegliato ed ho pensato: perché non fare un bello speciale su Elon Reeve Musk? Logico no? Cercherò di tratteggiare la personalità del riccone forse più celebre del mondo rispondendo alle domande immaginarie più frequenti su di lui. 

 

Potremmo chiamarle FAIQ, ovvero “Frequently Asked Invented Question”!

1. Ma come ha fatto Elon Musk a diventare ricco sfondato?

Innanzitutto LA precisazione delle precisazioni: Musk non è ricco di famiglia, per quanto provenga da un ambiente borghese e benestante, ma non è quella l’origine delle sue fortune. Il padre era un ingegnere elettromeccanico, mentre la madre lavorava come dietologa e modella.

 

Elon ha sempre avuto un talento negli affari se pensi che nel 1983, alla tenera età di 12 anni, ha sviluppato un videogioco chiamato Blastar che assomiglia molto a “Space Invaders”. Il giovane Elon lo ha venduto ad una rivista specializzata per la cifra di 500 dollari e ne esiste una versione online a cui puoi giocare, se vuoi provare il brivido degli 8-bit. Poi Musk ha conseguito un paio di bachelor, che sarebbero le nostre lauree, e si è trasferito nella Silicon Valley, in California.

 

A questo punto Elon e suo fratello Kimbal (i genitori non andavano fortissimo sui nomi, la terza figlia l’hanno chiamata Tosca. Ma quanto suona cacofonico “Tosca Musk”???) hanno fondato una società chiamata Zip2 che si occupava di creare delle guide online delle città per conto dei giornali. Tu dirai: ma che cacchio di business è? Eeeeeeh, ti stai dimenticando che era il 1995 e alcune cose che oggi non avrebbero senso allora funzionavano eccome.  L’azienda è cresciuta e poi è arrivata Compaq, allora notissima azienda tech, e se l’è comprata, nel 1999, per la bellezza di 305 milioni di dollari. Ad Elon sono andati 22 milioni, che non è male come liquidazione! 

Il bello è che Compaq ha comprato Zip2 per potenziare il proprio motore di ricerca: Altavista. Beh ha funzionato, no? Tutti usiamo Altavista, esiste pure il neologismo “altavistare”: “non sai cosa significa ‘neghittoso’? E altavistalo, no?”.

 

Con quei soldi Musk, invece di comprare una serie di appartamenti a Centocelle e farci dei bed & breakfast, ha preferito fondare una nuova società, una specie di banca virtuale, x.com (attualmente il sito è vuoto, c’è la sola presenza di una x in alto a sinistra.). Questa si è fusa presto con un’altra società, Confinity, cambiando nome e diventando PayPal. Dopo poco è arrivata eBay che ha fiutato l’utilità di un sistema per i pagamenti online come questo e se l’è comprato, alla modica cifra di 1 miliardo e mezzo di dollari. A quel punto Elon poteva fare veramente quello che cacchio gli pareva e sostanzialmente lo ha fatto.

2. Ma Elon ha una famiglia o vive per le sue aziende?

Allora, contrariamente a quello che si può pensare guardando quel viso da bambacione, Musk ha una vita sentimentale e familiare intensa. Ha due matrimoni alle spalle e sette-figli-sì-ho-detto-sette. La prima moglie, Justine Wilson, l’ha conosciuta all’università e ci ha fatto 5 bambini/e, ma i due si sono separati nel 2008. Poi si è fidanzato, sposato, separato, risposato e ridivorziato dall’attrice Talulah Riley (pure lei che nome semplice, eh?). Alla fine, almeno per ora, si è accompagnato con la cantante canadese Grimes, da cui ha avuto 2 figli, ai quali ha dato dei nomi da vero psicopatico: X Æ A X-II (un maschio, sembra un’equazione di secondo grado, in famiglia viene chiamato semplicemente “X”) e Exa Dark Sideræ (una femmina, sembra il nome di un gelato dell’Algida, a casa la chiamano  “Y” e non sto scherzando).

Insomma, anche se Musk non sembra poi così affascinante, almeno così mi sembra, ha avuto un certo successo nella vita sentimentale.

Elon Musk e Grimes | Fonte: corriere.it

3. Quali sono le principali aziende possedute da Elon Musk?

Allora, il nostro eroe è noto, principalmente, per essere il CEO di SpaceX e di Tesla.

Musk sembra sempre essere stato attratto dalla sostenibilità, dalle energie rinnovabili e dallo spazio. Ha, quindi, coerentemente orientato la propria attività lavorativa in questi settori.

 

Dopo aver venduto Paypal, Elon ha quindi pensato bene di creare, nel 2002, SpaceX (da pronunciare “speisecs”, non “speisics”), una società per i trasporti spaziali. In fondo chi non lo farebbe? E la sua scommessa è stata vinta, perché la NASA gli ha affidato l’incarico di portare avanti e indietro gli astronauti dalla terra alla stazione spaziale e viceversa, un po’ come il 105 fa con i malcapitati su e giù per via Casilina. Ha lavorato sul riutilizzo dei vettori spaziali, impedendo che parti dei razzi si schiantassero e facendo atterrare i velivoli in piedi, come fossero piccoli droni. Per capire l’importanza di SpaceX basti pensare che sulla stazione spaziale internazionale sono arrivati soltanto gli americani, i russi ed Elon Musk (non lui fisicamente, i suoi razzi!).

 

L’altra grande azienda dell’imprenditore sudafricano è Tesla, azienda che produce solo auto elettriche che sicuramente hai sentito nominare, nonostante tu non abbia manco la metà dei soldi che servono per comprarne una. A sorpresa non l’ha fondata lui, ma l’ha acquistata piano piano, fino a diventarne il CEO, o, come dicono a Piazza dei Mirti, “er ZIO”. È una casa automobilistica molto particolare, perché produce solo macchine elettriche ed ha iniziato in anni in cui l’uso di questo tipo di locomozione sembrava una pia illusione. Ha, inoltre, sempre puntato a un target con alta capacità di spesa, se si pensa che a tutt’oggi la tipologia più abbordabile è la “Model 3”, a 55.000€ circa, mentre il top di gamma, la “Model X”, arriva a 115.000€ e rotti. 

Vuoi ripiegare su una panda del 1987, eh?

 

Alla fine di una contesa che sembrava dover durare a lungo, e invece si è risolta abbastanza rapidamente, Elon Musk ha comprato Twitter nell’Aprile del 2022. Riassunto della vicenda:

Fonte: twitter.com

  • il 4 Aprile 2022 Elon Musk compra il 9,2% delle azioni di Twitter, ne diventa il principale azionista e si prepara ad entrare in CdA;
  • l’11 Aprile decide di NON entrare nel CdA;
  • il 14 Aprile capisce di non potersi accontentare di così poco e lancia un’offerta di acquisto di tutta la baracca cinguettante pari a 43 miliardi di dollari, attribuendo un valore di 54$ ad azione.
  • Il 15 Aprile ‘22 il Consiglio di Amministrazione approva una mozione che introduce  la cosiddetta “poison pill”, “pillola avvelenata”, una norma che rende difficile per chiunque acquisire più del 15% delle azioni. Musk, che sa come farsi benvolere, ha dichiarato che se la sua offerta dovesse avere successo “il compenso del CdA sarà zero, così risparmiamo 3 milioni di dollari”. Sempre in punta di fioretto, Elon!
  • Il 21 aprile è stato scritto l’ultimo capitolo, per ora, di questa intricata vicenda: Elon nostro ha lanciato un’Opa ostile, che non è una birra particolarmente incazzosa, ma un’Offerta Pubblica di Acquisto delle azioni di una società. In pratica un soggetto, in questo caso Musk, invita gli azionisti a cedere le proprie quote ad un prezzo che fissa lui stesso, di solito vantaggioso. Si chiama “ostile” quando il CdA non è favorevole all’offerta, mentre è “amichevole” quando lo è. Se c’è Elon è ostile per forza!
  • il 25 Aprile 2022 il CdA, che pareva tanto battagliero, ha deciso di accettare l’offerta di 44 miliardi di dollari, pagando ogni azione il 38% in più rispetto alle quotazioni di mercato. E poi ha invitato gli azionisti a vendere le proprie quote a Musk, che nel frattempo, probabilmente, festeggiava mangiando caviale di Dodo orbitando attorno alla Terra. Entro la fine del 2022 l’operazione dovrebbe concludersi e Twitter non sarà più quotato in borsa, perché, appunto, il proprietario sarà uno e uno soltanto. Non l’avevo mica capita sta cosa prima, fa un po’ strano, no?

E ora? E ora non si sa, nessuno sa come il nostro “Musk-io alpha” voglia cambiare la celebre piattaforma. 

Fonte: Tenor

È opinione comune che voglia allentare le regole sulla censura e sulla moderazione dei contenuti, garantendo la più ampia libertà di espressione possibile. Diversi commentatori hanno fatto notare che questa non solo è una strada fallimentare, ma è anche già stata sperimentata con scarso successo (sullo stesso Twitter facevano propaganda i membri dell’ISIS). I repubblicani americani bannati, capitanati da Trump, sperano in una riammissione, anche se il loro leader si è detto non interessato.

 

C’è, poi, la grande preoccupazione dei dipendenti che temono un taglio delle risorse, dato che Musk potrà fare il bello e il cattivo tempo, in quanto padrone assoluto di Twitter.

 

I mercati, queste entità sconosciute, non sembrano aver accolto bene la notizia dell’acquisto. Twitter è salito di 5 punti lunedì 25 aprile e ne ha poi persi 4 il giorno successivo, mentre le azioni della Tesla hanno perso il 12%, ovvero 29 miliardi di dollari del proprio valore. 29 MILIARDI, hai capito bene. Molti possessori di azioni della casa automobilistica hanno visto nell’operazione di acquisto un rischio, dato che con Twitter Elon Musk sarà a capo di tre enormi società, col rischio di disperdere la propria attenzione e le proprie energie. L’aver usato miliardi in azioni Tesla come garanzia del prestito, inoltre, non appare una mossa rassicurante.

 

Quello che è certo è che se Elon Musk ha acquistato Twitter è perché ha intenzione di farne una piattaforma di successo o di distruggerla nel tentativo, staremo a vedere!

4. Ma mica ha anche altre società, ve’?

Nooo, ma che dici, ti pare che un tipo così vulcanico abbia altre società e progetti in piedi? Ovviamente sì.

 

Musk era il proprietario di SolarCity, impresa specializzata nella produzione di pannelli solari e batterie, guarda caso molto complementari alle auto elettriche. L’ha venduta secondo te? No, l’ha inglobata in Tesla.

 

Starlink, invece, non è proprio una società ma un progetto di SpaceX per garantire la possibilità di connessione ad internet per chiunque, in qualunque regione del mondo, attraverso il lancio e lo stazionamento in orbita di un numero piuttosto cospicuo di satelliti. SpaceX vende anche il kit per la ricezione del segnale con una parabola auto-orientante veramente figa.

 

Poi c’è Hyperloop, che è una roba da fuori di testa completi, una modalità di trasporto che prevede di spostare una capsula con dei passeggeri su dei cuscini di aria forzata all’interno di lunghissimi tunnel. Tipo la posta pneumatica, ce l’hai presente? Un sistema del genere garantirebbe ad un individuo di viaggiare da Roma a Milano in una mezz’oretta. Come il tempo che ci vuole per fare un chilometro sul Grande Raccordo Anulare alle 7 e mezza di mattina!

 

Oh, ma sti tunnel che servono per Hyperloop chi li costruisce? Serve una società apposita e infatti Musk ha creato “The Boring Company”, chiamata così per un simpatico gioco di parole, perché “boring” significa sia “che scava” che “noiosa”. La società ha come obiettivo generale la costruzione di tunnel per snellire il traffico. RAGAZZI, VENITE A ROMA!

 

Infine il progetto più inquietante di tutti: Neuralink, una start-up che ha l’obiettivo di collegare gli esseri umani a delle intelligenze artificiali per meglio governarle. 

Elon, non hai mai visto un film distopico??? Non ti pare un po’ rischioso? E già ci sono molte polemiche per le sperimentazioni su alcuni poveri animali, tra cui degli innocui macachi. Lascia perdere Elon, dai nuova spinta al progetto del traffico, quello sì che è rivoluzionario!

5. Quali sono le principali spacconate di Elon Musk?
Perché è diventato così importante nella cultura pop?

Fonte: Tenor

Beh, la prima che mi viene in mente è l’invio di un’automobile nello spazio che probabilmente ti ricordi perché non si è parlato d’altro all’epoca. Utilizzando i prodotti principali delle sue 2 più importanti aziende, il nostro Elon nel 2018 ha preso una Tesla Roadster coupé, ci ha infilato dentro un manichino vestito da astronauta, chiamato “Starman”, e l’ha spedita nello spazio tramite uno dei suoi vettori spaziali, con la colonna sonora di “Space Oddity” di David Bowie. La trovata pubblicitaria ha sicuramente funzionato, a fronte di una spesa incalcolabile che però è servita per consacrare Musk nell’Olimpo degli smargiassi di tutti i tempi. Esiste anche un sito web che segue il percorso della Roadster, che attualmente orbita attorno a Marte, alla Terra e al Sole con una velocità media di 1600 km/h, sufficiente per arrivare a Reggio Calabria 45 minuti dopo essere partiti da Venezia!

 

C’è stato poi il famoso episodio della canna in diretta. Musk, nel corso di una lunghissima intervista durata circa 2 ore e mezza, trasmessa live su Youtube, ha fatto un tiro da uno spinello preparato e fumato dal conduttore Joe Rogan. Quest’azione, che sembrerebbe essere un’inezia, un divertissement, è costata il 6% del valore delle azioni della Tesla, di tanto è calato il titolo in borsa, e le dimissioni di 2 importanti dirigenti.

 

Eeeeeh, che sarà mai, quanto rumore per nulla!

 

Il 14 marzo del 2022 ha sfidato a singolar tenzone a Putin, purtroppo pare che l’epico certame non avrà luogo.

Nel 2018 (oh, quell’anno stava in formissima) ha prodotto un lanciafiamme sotto l’egida della The Boring Company, che tra l’altro è andato a ruba, anche se non capisco il senso di questa operazione commerciale, se non quello di guadagnare dei soldi. In effetti questo è il fine di qualunque operazione commerciale.

 

Durante la pandemia ha avuto posizioni piuttosto controverse sul Covid e sulle misure di contenimento, ai limiti delle teorie no-vax. Ha, per esempio, sponsorizzato le terapie a base di clorochina, ampiamente confutate successivamente, ha sostenuto che gli ospedali della California fossero mezzi vuoti, si è battuto contro i blocchi della produzione, tanto da riaprire gli stabilimenti della Tesla in violazione dell’ordinanza della Contea di Alameda, che ha anche denunciato, per poi tornare sui suoi passi.

 

Infine ha romanticamente dichiarato di voler morire su Marte, e non nell’impatto tra il suo mezzo di trasporto ed il pianeta rosso, ma in pace e nella propria abitazione. Musk è uno dei più convinti sostenitori della possibilità di colonizzare Marte e vorrebbe prima recarcisi in visita, poi tornare sulla Terra e infine stabilircisi definitivamente intorno ai 70 anni. E io che mi volevo accontentare della casa in Val d’Ossola!

Emanuele Salè

Emanuele Salè

Ruolo: Partner di Nagency, Responsabile dell’Area Web. Pregi: informale, concreto, in evoluzione continua.

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Nagency è l’agenzia di comunicazione integrata di Roma.
E cioè?
E cioè facciamo tante cose per i nostri clienti: siti web, gestione social, grafiche e loghi. Insomma grazie al nostro team di professionisti vari riusciamo ad offire un servizio di comunicazione a 360° e riusciamo a gestire tutto il processo dall’inizio alla fine!

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