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Elezioni Capitoline: Pagelle & Cinghiali. La comunicazione politica (troppo spesso) questa sconosciuta.

Uno solo diventerà Sindaco di Roma.

In una lotta che ha più insidie del Trono di Spade, quattro sono i candidati allo scranno più alto del Quirinale, uno solo sarà colui che potrà dirsi Primo del suo nome, Re dei Vandali e dei Primi Quiriti, Lord (o Lady) dei sette colli e protettore dell’Urbe.

Chi sarà a spuntarla ovviamente noi non possiamo saperlo (mica siamo il divino Otelma) ed è ancora presto, nel languore estivo, per fare delle proiezioni reali (credo che neanche Pagnoncelli ci abbia provato). Tuttavia possiamo fare un’analisi dello stile comunicativo adottato dai candidati .

Ma quanto ca**o siamo forti!?

Lo sfondo è quello della difficile situazione in cui versa la Capitale: cinghiali che corrono per le strade manco fosse il parco della Maiella, immondizia che sommerge la città facendola diventare una gigantesca discarica di Malagrotta, buche, buche, buche e ancora buche, traffico stile Bangkok, piste ciclabili che terminano sul fosso di Helm e chi più ne ha più ne metta.

Ora che abbiamo reso l’atmosfera e disseminato allegria, presentiamo i nostri eroi e ne analizziamo punti di forza e debolezza.

SPOILER ALERT: non vi diciamo per chi votare e non parleremo di programmi ma ci occuperemo solo della comunicazione dei candidati.

Virginia Raggi

La sindaca uscente pentastellata si ricandida con uno splendido gioco di parole:

Avanti con CoRaggiO

Di Coraggio ce ne vuole tanto, calcolando che per rendere evidente il gioco di parole bisogna scandire le parole come se parlaste a vostro nostro nonno con l’apparecchio acustico. I giochi di parole spesso non funzionano in politica: diamo mezzo voto per “Avanti” ,che da l’idea di continuità e ci fermiamo, per pietà, con la disamina.

Per Il resto della comunicazione… Pentastellati miei ma cosa vi è successo? Il movimento giovane, digitale, social.
Un sito che sembra un template di Wix, grafiche di tutti i social che sono prese pare pare da Canva e il logo… il logo ragazzi miei è terribile (comunque sempre meglio del sito)! Sembra quello di una società telefonica.

Il nostro grafico dopo averlo visto è svenuto e si è ripreso dopo due giorni.

Carlo Calenda

Ex Ministro e Parlamentare Europeo, Carlo Calenda parte bene, presto, e si impone come il Candidato che ha riempito il vuoto della campagna elettorale (e a Roma si sa che chi mena pe’ primo mena due volte).
Calendone sa che è stretto in un triangolo di ferro e deve provare ad emergere e per fare questo usa tutti i mezzi della comunicazione.

Alcuni più riusciti sicuramente, altri meno.

SLOGAN: Roma sul serio

Sul serio? Cioè, sul serio?

Il sito è molto ben curato, semplice, con grafiche intuitive e soprattutto un programma sviscerato per ogni municipio. Si capisce che è un punto forte del candidato e su questo si gioca tutta la comunicazione.
I social sono semplici, un tipo di comunicazione istituzionale con video e screenshot, una gestione che appare quasi casalinga (non mancano nemmeno le risposte agli avversari dalla macchina, stile boomer). Il logo è semplice (pure troppo) ma efficace e coerente con l’identità coordinata della lista. (Alcuni tra di noi lo hanno definito inguardabile. Non hanno mica tutti i torti)

Roberto Gualtieri

Roberto Gualtieri è l’attaccante della coalizione di Centro Sinistra, che punta sulla solidità di un politico di lungo corso, Parlamentare Europeo, Ministro fresco di nomina con il Governo Draghi.

SLOGAN: Roma. E tutti noi.

E de tu Nonno verrebbe quasi da rispondere.

Anche qui bello il senso di coralità che dà, bella l’assonanza con “è tutti noi” ma con quel punto sembra quasi che tra noi e Roma ci sia un muro. Un slogan che perde di slancio, che ti guarda con due occhioni da vorrei ma non posso.

La comunicazione dell’incravattatissimo Gualtieri è così, come spesso piace fare alle sinistra: lui in tiro ma pieno di giovani intorno, facciamo i video ma parliamo di cose impegnate, programma condiviso con tutti. Nella comunicazione politica in generale, e spesso accade alla sinistra, è raro che si veda qualcosa di nuovo.

Il sito è ben strutturato, accattivante, ma quel puntatore del mouse diventa spesso bersaglio di pesanti insulti: levatelo.

Il logo è semplice (ma 1000 volte più moderno di quello di Calenda), perché dire banale ci pareva brutto dirlo. (Ah, l’ho detto?).

Ps: Avete dimenticato di collegare l’account Instagram
Enrico Michetti

Il candidato della coalizione di centro destra si professa un civico e come civico si presenta al suo elettorato. Avvocato, professore di Diritto degli Enti Locali è l’uomo che ha messo d’accordo Lega, FdI e Forza Italia.

Che tipo di comunicazione avrà messo in campo un così bravo mediatore?

SLOGAN: Michetti chi?

Lo slogan ufficiale sarebbe Roma Caput Mundi, un bel classicone che sta bene su tutto! Nella calura estiva sono comparsi manifesti e volantini con lo slogan: Michetti chi?

Insomma Michetti si prende in giro, facendo eco ai molti romani che si domandavano chi fosse.

Bello eh! Fa ridere eh!

Ma c’è ancora qualcuno che pensa di prendere voti facendo cabaret? (Si a qualcosa che fa prendere voti, no a cose che fanno ridere. Scrivetevelo!).
Apprezziamo lo sforzo, però non ci siamo.

Il resto della comunicazione ci lascia un po’ basiti. Il sito non c’è, il logo non c’è. Manifesti apparsi da poco, comunicazione solo su Facebook e articoli su alcuni giornali on line. Parecchio vecchio stile. Troppo.

Appare evidente che non ci si preoccupa troppo della presenza digitale e ci aspettavamo faville visto che, se c’è una cosa che la quarantena forzata ha reso evidente, è che la nostra identità virtuale serve e può viaggiare più veloce delle nostre gambe.

Questo in politica è fondamentale e la campagna elettorale della capitale del nostro Paese spinge sulla comunicazione politica esattamente come avrebbe fatto 10 anni fa, roba che sono più digitali nel comune di Cave.
Sembra quasi ma quasi, che questa campagna elettorale da poco iniziata, più che una corsa tra candidati sia una maratona svogliata.

Forse nessuno ha gran voglia di arrivare al traguardo?

Ci rivediamo a settembre e ricordatevi di dare indietro la matita copiativa!
Daniele Mezzaroma

Daniele Mezzaroma

Anni: 52. Ruolo: Social Media Manager, Risorse Umane, Account Manager. Dicono di lui: riesce ad empatizzare anche con un Klingon imbottigliato nel traffico di Alpha Centauri. Citazione preferita: “La qualità c’ha rotto er cazzo!".

Chi siamo

Nagency è l’agenzia di comunicazione integrata di Roma.
E cioè?
E cioè facciamo tante cose per i nostri clienti: siti web, gestione social, grafiche e loghi. Insomma grazie al nostro team di professionisti vari riusciamo ad offire un servizio di comunicazione a 360° e riusciamo a gestire tutto il processo dall’inizio alla fine!

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