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PREMIO PULITZER 2018: gli 8 libri che dovreste leggere

Ci sono premi e premi. Tutti noi almeno una volta nella loro vita ne abbiamo vinto uno (miglior disegno all’asilo, miglior tema alle scuole, un premio per una competizione sportiva, canora, artistica, insomma avete capito). E poi ci sono i premi che tutti sogniamo di vincere e per cui immaginiamo discorsi di ringraziamento. Uno di questi è il premio Pulitzer, il più significativo e ambito premio americano per il giornalismo, la letteratura e la musica.

Dallo scandalo WeinsteinKendrick Lamar, anche quest’anno, per l’esattezza lunedì 16 aprile, sono stati assegnati i premi, che hanno visto il trionfo nella sezione narrativa di Andrew Sean Greer, autore di Less, romanzo in cui si parla di anni che passano, di amore e di vecchiaia.

Utilizzando questo volano e stimolati dalla voglia di cultura e di sembrare intellettuali, vi consigliamo 8 libri che hanno vinto il Pulitzer per la narrativa (o romanzo come si chiamava prima del 1948) e che meritano di essere letti.

Prima di iniziare un po’ di storia sul PREMIO

Fu istituito dal giornalista ungherese-americano e magnate della stampa statunitense Joseph Pulitzer (1847-1911) che, alla sua morte, lasciò tutti i suoi averi alla Columbia University.

Il premio fu assegnato per la prima volta nel 1917 e vengono assegnati annualmente (tradizionalmente nel mese di aprile) a coloro che si sono distinti particolarmente in una delle 21 categorie considerate, dalla cronaca, alla fotografia, alla vignetta, alla fiction, alla letteratura, alla musica.

Ogni vincitore si aggiudica di diecimila dollari, tranne il vincitore della categoria “giornalismo per il bene pubblico” a cui viene assegnata una medaglia d’oro.

VIA COL VENTO di Margaret Mitchell (1936):

si tratta dell’unico romanzo della scrittrice statunitense, alla cui celebrità ha contribuito l’omonimo colossal cinematografico di Victor Fleming del 1939. Ambientato nel Sud degli Stati Uniti durante la Guerra di Secessione, il romanzo è un affresco storico-melodrammatico, che unisce alle vicende dei protagonisti, la tragica realtà della storia americana, vista dalla parte dei sudisti. Via col vento rappresenta simbolicamente la nostalgia per tutto ciò che è perduto, è la difficoltà di vivere la cruda realtà di ogni giorno, espressa nella vicenda stessa dell’intreccio amoroso dei protagonisti. Il libro ha vinto il premio per il romanzo nel 1937.

FURORE di John Steinbeck (1939):

la vicenda narra l’epopea della ‘biblica’ trasmigrazione della famiglia Joad, che è costretta ad abbandonare la propria fattoria nell’Oklahoma a bordo di un autocarro e, lungo la Route 66, a tentare di insediarsi in California, dove spera di ricostruirsi un avvenire. Il romanzo è considerato il capolavoro di Steinbeck ed è ritenuto da molti il romanzo simbolo della grande depressione americana degli anni’30, a sostegno della politica del New Deal di F.D. Roosevelt. Il libro ha vinto il premio per il romanzo nel 1940.

IL VECCHIO E IL MARE di Ernest Hemingway (1952):

è la storia di Santiago, un vecchio pescatore cubano e un giovane aiutante Manolin. I temi affrontati nel romanzo sono cari ad Hemingway: il coraggio e la tenacia dell’uomo di fronte alla Natura. In questa breve storia di un vecchio che lotta con un pesce spada c’è tutta l’epica dello scrittore statunitense. Il libro ha vinto il Pulitzer nel 1953.

UNA FAVOLA di William Faulkner (1954):

Il libro è ambientato in Francia durante la prima guerra mondiale e si svolge nel corso di una settimana nel 1918. Il caporale Stefan, che rappresenta la reincarnazione di Gesù, ordina a 3.000 soldati di disobbedire agli ordini di attaccare nella brutale e ripetitiva guerra di trincea. In cambio, i tedeschi non attaccano, e la guerra si ferma quando i soldati si rendono conto che ci vogliono due parti per combattere una guerra. Il Generalissimo, che rappresenta i leader che usano la guerra per ottenere potere, invita la sua controparte tedesca a discutere su come far ripartire la guerra. E poi? Leggete il libro per scoprilo! Faulkner ha vinto il premio nel 1955 con questo libro e nel 1963 con I saccheggiatori.

IL BUIO OLTRE LA SIEPE di Harper Lee (1960):

il titolo originale è To Kill a Mockingbird (Uccidere un usignolo). In italiano è stata utilizzata una metafora, a significare la paura dell’ignoto. La trama è in parte basata sul caso degli Scottsboro Boys, un gruppo di nove adolescenti afroamericani accusati ingiustamente di stupro – mai commesso – nei confronti di due giovani prostitute bianche su un treno nel 1931. La storia viene raccontata in prima persona dalla protagonista Scout, ormai adulta, ed è ambientata in Alabama all’inizio degli anni 30, durante la grande depressione. Nel 1962 fu tratto dal romanzo l’omonimo film diretto da Robert Mulligan con Gregory Peck che ricevette 8 nomination al premio Oscar. Il libro ha vinto il Pulitzer nel 1961.

IL COLORE VIOLA di Alice Walker (1982):

Narra le vicissitudini di una donna afroamericana nel sud degli Stati Uniti durante la prima metà del ventesimo secolo, attraverso le lettere da lei scritte dapprima a Dio, e poi alla sorella da cui era stata separata anni prima, e che credeva sparita nel nulla. Dal romanzo nel 1985 è stato liberamente tratto l’omonimo film diretto dal regista Steven Spielberg, con Whoopi Goldberg nella parte di Celie. Il libro ha vinto il premio nel 1983.

PASTORALE AMERICANA di Philip Roth (1997):

In esso si racconta la vita del suo personaggio principale, Seymour Levov (“lo svedese”, o “the Swede”), e in particolare come le sue grandi doti personali e i suoi enormi sforzi non siano sufficienti a evitare un disastro familiare. La cornice di Pastorale americana è il 45° ritrovo degli allievi di una scuola superiore cui partecipa Nathan Zuckerman, un personaggio che compare quale alter ego dell’autore in diversi romanzi di Roth. Il libro ha vinto il premio nel 1998.

LA STRADA di Cormac McCarthy (2006):

Un padre e un figlio (entrambi senza nome) percorrono una lunga strada asfaltata verso sud, per sfuggire ai rigori invernali, in un’America sopravvissuta ad una non meglio descritta catastrofe (forse una guerra nucleare, ma l’autore resta sempre vago sull’argomento) che ha spazzato via ogni essere vivente, tranne gli uomini. Anche l’umanità è stata comunque decimata e ridotta ad uno stato di vita primitiva. Le giornate dei due personaggi sono caratterizzate da una costante lotta per procurarsi del cibo, per ripararsi dalle rigidità del clima, nel continuo terrore di imbattersi in altri loro simili, divenuti pericolosi. Da esso è stato tratto un film, The Road (2009). Il romanzo post-apocalittico ha vinto il Pulitzer nel 2007.

P.S: per dovizia di dettagli ci teniamo a dirvi che le trame sono state prese da Wikipedia.
Federica Ceccarelli

Federica Ceccarelli

Anni: 36. Ruolo: Responsabile Area Web e Digital. Dicono di lei: forgiata nell’acciaio di Galliria. Citazione preferita: una puzzafera è per sempre.

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