Il principale aggiornamento dell’anno di Google è stato inaspettatamente annunciato il 2 Giugno. Inaspettatamente perché di solito ci è dato sapere solo a giochi (o danni) fatti.
Ovviamente non potevamo non notare questa novità nella tempistica della comunicazione.
Iniziato il 3 Giugno, fonti di Mountain View ne hanno confermato il completamento l’8. Oltre al CORE UPDATE è stato rilasciato un altro aggiornamento minore e anche questo sembra cambiare le carte in tavola!
La rete si è sbizzarrita per dare una spiegazione alla novità delle modalità di comunicazione di questo nuovo aggiornamento principale e così facendo ne hanno probabilmente amplificato le aspettative. Se ne è talmente tanto parlato che Danny Sullivan (giornalista, consigliere di Google esperto di SEO e SEM) è dovuto intervenire per dire che questo aggiornamento non è nulla di che. Uno come tanti altri.
Sempre Danny poi ha aggiunto che la notizia è stata data in anticipo per rendere Big G più “proattivo” e non lasciare nessuno spiazzato o preoccupato davanti alle novità.
Pare che il primo mistero sia stato risolto!
Al momento dai dati disponibili e dalla rete sembrerebbe che l’aggiornamento riguardi principalmente l’analisi dei contenuti dei siti web. Questa dipenderà sempre più dalla sola intelligenza artificiale dell’algoritmo.
E con il mini-aggiornamento di Google invece cosa cambia?
I risultati di ricerca saranno maggiormente diversificati. Google cercherà di mostrare non più di due risultati per lo stesso dominio per una specifica query.
G era stato infatti più volte criticato perché mostrava troppo spesso in prima pagina almeno 4/5 risultati provenienti dallo stesso dominio. Birbantello!
Non sono stati graziati neanche i sottodomini. Questi infatti verranno considerati come risultati provenienti dallo stesso dominio di origine. Non senza qualche eccezione.
L’obiettivo primario di Google rimane comunque invariato: mostrare informazioni esaustive, utili, corrette e coerenti con la ricerca dell’utente.
Potrebbero esserci problemi di SEO in vista? Questo è il secondo mistero che però per ora rimarrà irrisolto.
Le indicazioni ufficiali di Big G sono di aspettare e non fare niente.
Al momento non sembrerebbe esserci ancora “una cura” certa per le pagine che dovessero registrare un calo e l’unico suggerimento, che però vale sempre, è quello di creare contenuti di qualità. Toccherà impegnarsi ancora di più guys?!
Se non sapete come comportarvi potete correre ai ripari rivolgendovi ad un’agenzia di comunicazione con specialisti SEO. Proprio come la nostra!