Lo sapevi che?
Zerocalcare ha bisogno di poche presentazioni. È uno dei migliori narratori contemporanei, un disegnatore e fumettista autore di alcune tra le più suggestive graphic novel degli ultimi dieci anni, capace di raccontare la sua generazione come pochi altri.
In occasione dell’uscita del suo nuovo lavoro, “Macerie prime”, vi regaliamo 5 curiosità che lo riguardano.
Il suo vero nome è Michele Rech. Il nickname “Zerocalcare” deriva dallo username utilizzato all’interno di un forum di discussione online, scelto in fretta e con scarsa attenzione, prendendo in prestito le parole di uno spot televisivo;
Il suo primo libro, “La profezia dell’armadillo” (2011), è stato prodotto da un altro famoso illustratore, Makkox, il quale lo ha spinto anche ad aprire il blog che ha contribuito a diffonderne i lavori;
Per 15 anni ha realizzato moltissime locandine per centri sociali, movimenti politici dal basso, concerti e gruppi punk. E le realizza ancora, quando può;
Nel 2015 ha realizzato, per la rivista Internazionale, un reportage a fumetti sul viaggio intrapreso alla volta di Kobane, una città curda della regione del Rojave, in Siria, che lottava per l’indipendenza contro le milizie dello Stato Islamico (IS). Il reportage, insieme ad altre tavole inedite, è confluito nel libro “Kobane calling”;
Aderisce alla filosofia “Straight Edge”, ovvero, per dirlo con le sue parole “la branca bacchettona del punk, che non assume sostanze che creano dipendenza o alterano la coscienza. Sono così da tredici anni. Non faccio nemmeno il brindisi a Capodanno, oppure non prendo il tiramisù perché dentro c’è il caffè.”;
È stato candidato al Premio Strega nel 2015, per la sua opera “Dimentica il mio nome”, il secondo fumettista in assoluto, dopo Gipi l’anno precedente. È stato escluso dalla cinquina finale, ma, in compenso, è arrivato secondo al Premio Strega Giovani, molto apprezzato dagli studenti delle scuole superiori italiane.Qui potete trovare la sua ultima videointervista su Internazionale.